Ospedale di San Fedele

L’Ospedale di San Fedele eretto dopo il 1270 grazie ad una cospicua dote ad opera di Ranieri degli Olivi era originariamente una struttura adibita all’accoglienza di pellegrini e viandanti che si trasformò nel tempo in una struttura sanitaria.

Si sa dallo statuto del 1341/1342 che gli hospitales a Montone erano tre: quello di Colcello destinato ad accogliere i malati di malattie infettive quali i lebbrosi, quello di San Fedele destinato all’accoglienza di pellegrini e quello dei poveri di Santa Maria Nuova.

Tutti erano retti dalle rispettive Confraternite sotto il controllo patrimoniale del comune presso cui dovevano depositare gli inventari. L’Ospedale di San Fedele, della Confraternita del Gonfalone, una compagnia di disciplinati, come ci informa l’architrave quattrocentesco della porta d’ingresso della chiesa, divenne particolarmente ricco.
Papa Leone X nel 1518 riunì amministrativamente i tre ospedali e ordinò di spendere in opere di carità i troppi denari della Confraternita del Gonfalone per evitare scandali. Più tardi, nel 1571, l’ospedale fu chiamato dal visitatore apostolico Paolo Maria della Rovere a soccorrere economicamente le suore del Monastero di Santa Caterina e del convento di Sant’Agnese che erano invece estremamente povere.
L’ospedale fu chiuso a seguito di un decreto del vescovo Lattanzi nel 1757 poiché era diventato un ricovero di vagabondi e malfattori.
L’edificio, che subì il bombardamento delle forze alleate nella battaglia del luglio1944, ospita ora il Teatro comunale.