Le Scalacce (sec. XIV – XIII)

Nel XIII secolo l’abitato comincia ad espandersi oltre il fossato che costituiva la struttura difensiva del lato sud del Castel Vecchio, in coincidenza dell’odierno Corso Garibaldi. Il centro si amplia fino a comprendere il secondo colle, quello più alto, dove sorgerà la nuova rocca.
L’ampliamento e la sua crescita si concretizzano grazie alla sua evoluzione politico-amministrativa nel momento in cui il territorio di Montone comincia ad affrancarsi dal dominio dei marchesi del Monte per diventare una comunità libera di autodeterminarsi.
Dal 1248 Montone, dopo una parentesi in cui si assoggettò a Città di Castello, tornò più o meno stabilmente a far pare del contado perugino.
La relativa stabilità politica permise la crescita della comunità e lo sviluppo del nuovo impianto urbanistico. Dalla moderna struttura difensiva costruita sul Monte, si dipartirono le nuove, ma non ultime cortine murarie.
Lungo il perimetro e nella sella si raccolsero le abitazioni a schiera della popolazione, scandite dal declinare della collina in sedimina sempre più stretti, come si può chiaramente vedere nelle Scalacce, dove le abitazioni sono addossate all’interno della mura medievali come anche il grande convento di Santa Caterina.
Nacquero così i rioni di Porta del Monte e di Porta del Verziere.
Circa un secolo più tardi, nel 1358, all’interno delle mura erano censiti per il pagamento delle tasse 187 focolari, ovvero circa mille persone.