Una rievocazione storica che richiama migliaia di visitatori ogni anno. La manifestazione celebra la donazione al popolo montonese da parte del conte Carlo Fortebracci, figlio del noto condottiero e capitano di ventura Braccio, della spina facente parte della corona che cinse il capo del Redentore. L’anno di grazia 1473 il Conte Carlo de Fortebracci Generale delle Milizie della Serenissima Repubblica di Venezia, ricacciati i Turchi dai confini veneti, ebbe in dono dall’ Arciprete della villa di Tugnano una spina della corona di N.S. Gesù Cristo.
Il Conte Carlo, tornato a Montone, fece dono della Santa Spina al popolo arietano e questa fu collocata, per la devozione di tutti, nella chiesa di San Francesco dei Minori Conventuali.
La venerazione della Santa Spina fu sempre molto fervida, tanto che nel 1635 essa fu esposta in un ricco reliquiario d’argento finemente cesellato e fu stabilito di far la festa con grande solennità il Lunedì di Pasqua d’ogni anno. Nel 1638 fu disposta la seconda ostensione dell’anno. I documenti dell’archivio storico attestano che per la festa del Lunedì di Pasqua, da ogni parte della regione era tutto un accorrere di gente. La preziosa reliquia attira, anche nei giorni nostri, un’infinità di persone da ogni parte d’Italia, sia il Lunedì di Pasqua, sia la settimana della penultima domenica d’agosto, giorni fissati dalla tradizione per la sua ostensione.
La Rievocazione storica della Donazione della Santa Spina è nata con la Pro Loco Montonese nel 1961. Nei primi anni era legata quasi esclusivamente all’evento religioso dell’ostensione della Santa Spina, con l’arrivo nella piazza di un piccolo corteo, con in testa il Conte Carlo Fortebracci che portava in dono la reliquia al popolo montonese. Negli anni successivi si è sviluppata inserendo anche la sfida tra i Rioni di Montone. Porta del Borgo, Porta del Monte e Porta del Verziere si affrontavano per mezzo di gare e giochi popolari: la somma dei punteggi acquisiti durante la settimana consentiva al Rione di eleggere la propria Castellana.
La figura della castelllana rappresenta Margherita Malatesta da Rimini, moglie di Carlo Fortebracci, che governava la città in sua assenza. Nel 1994 viene istituito, insieme all’elezione della Castellana, anche il Palio della Santa Spina. E’ l’inizio della versione “moderna” della “Donazione della Santa Spina”: per aggiudicarsi il Palio, il Rione acquisisce i punteggi mediante il Bando di Sfida, il Tiro con l’arco e le Rappresentazioni medievali. Sia i Bandi di sfida che le Rappresentazioni medievali vengono giudicati da una giuria di esperti che ne valutano la storicità, la scenografia e l’interpretazione. Questa formula tiene alta la tensione per l’intera settimana fino alla proclamazione del Rione vincitore il sabato sera, dopo l’apertura delle buste dei giurati. La domenica si chiude con il Corteo storico della Donazione dove tutto il popolo di Montone con in testa la Castellana appena eletta, rende omaggio al ritorno di Carlo Fortebracci che reca in dono la Santa Spina.
Dietro ad una settimana di festeggiamenti come questa c’è il lavoro e l’impegno di tutti i volontari che permettono a questa “piccola” comunità di avere una “grande” rievocazione storica, evento che è socio fondatore delle “Manifestazioni storiche dell’Umbria” (2001) e che ha ottenuto il patrocinio dell’Unesco (2007).